venerdì 30 settembre 2011

Nuovo Sito - Giannerini Depurazione Acque

Cari utenti, per ovvie esigenze si è reso necessario creare un vero sito, le attività si sposteranno sul nuovo sito dovre potrete visualizzare i vari prodotti, fare richieste di preventivi e ordinazioni, in tutta sicurezza.


Ecco il nuovo link:      http://www.giannerinidepurazioneacque.com/


Vi ricordo che il blog esistente rimarrà on-line, ma senza aggiornamenti. Grazie




Dear users, for obvious needs it was necessary to create a real site, the activities will move to the new site will show you the various products, make requests for quotes and orders, in complete safety.

Here's the new link:     http://www.giannerinidepurazioneacque.com/



I remind you that the existing blog will remain online, but without updates. thanks

sabato 9 luglio 2011

Sentenza sui fanghi biologici....

Sentenza sui fanghi biologici
Il Tar: "Sono regolari"

I fanghi sarebbero stati vietati a partire dal 2013. Invece il Tar ha stabilito che il provvedimento della Regione «non ha motivazioni», «è illogico ed è stato fatto senza alcuna concertazione con le aziende»

Maccastorna, 13 maggio 2011 - Nuovi scenari si aprono anche nel Lodigiano dopo la sentenza emessa ieri dal Tribunale Amministrativo Regionale che ha accolto il ricorso della Cre (Centro Ricerche Ecologiche Spa) e delle altre aziende di recupero di fanghi. Le ditte chiedevano di annullare il divieto imposto da Regione Lombardia al riutilizzo dei fanghi biologici in agricoltura.
Questi sarebbero stati vietati a decorrere dal 2013. Invece il Tar ha stabilito che il provvedimento della Regione «non ha motivazioni», «è illogico ed è stato fatto senza alcuna concertazione con le aziende». Ciò anche perché «l’Arpa aveva dichiarato che sia i fanghi che i terreni rispettano i limiti imposti dalla normativa in vigore». I fanghi da depurazione civile vengono oggi affidati a società specializzate che, dopo controlli e operazioni di trattamento, li distribuiscono sui campi coltivati dove vengono utilizzati secondo le strettissime norme applicative.
La Regione aveva inteso vietare questa pratica, preferendo altre forme di smaltimento: essicazione, incenerimento, invio a biodigestori agricoli o invio in discarica. Il Tar ha invece annullato tale provvedimento ritenendolo non giustificato ed illegittimo sotto una molteplicità.
«L’origine di tutto era stata la direttiva Nitrati — commenta Rodolfo Verpelli, amministratore delegato della Cre —. Abbiamo sempre sostenuto che il nostro lavoro si svolge nel rispetto delle norme e che la nostra filiera dei fanghi è il modo più sicuro, corretto e compatibile dal punto di vista ambientale per il recupero di questo rifiuto. La sentenza del Tar è una bella rivincita ed è una bella vittoria. Soprattutto per il modo in cui sono state riconosciute le nostre ragioni. Fino a ieri ci dicevano che eravamo quelli cattivi che facevano male all’ambiente».
«In questi ultimi anni siamo stati nell’occhio del ciclone — aggiunge —. Questa sentenza stabilisce invece che il nostro prodotto che immettiamo in agricoltura va bene così com’è. Rispetta già adesso la legge. Se il divieto della Regione fosse rimasto, dal 2013 anche nel nostro impianto di Maccastorna e in quello che vorremmo far sorgere a Meleti, avremmo dovuto cambiare trattamento per trasformare il fango da rifiuto a una sorta di fertilizzante».

Fonte : http://www.ilgiorno.it/lodi/cronaca/2011/05/13/505444-sentenza_fanghi_biologici.shtml

sabato 7 maggio 2011

Creato canale Youtube - Resta aggiornato!!!!

Aggiuto canale dedicato alla ditta Giannerini Depurazione Acque, dove verrenno pubblicati video inerenti alla mia attività e notizie interessanti.......

Visita:
Canale Youtube di Giannerini Depurazione Acque

mercoledì 20 aprile 2011

La bellezza della natura è da difendere !!!!

Blog - Monti Apuani

Questo è il blog di un grande naturalista...mio cugino Giacomo. Dalle immagini del suo obbiettivo potrete ammirare quanto vale salvare ciò che ci circonda........
http://montiapuani.blogspot.com/

lunedì 4 aprile 2011

Indagine sul riuso delle acque reflue trattate in ambito urbano: l’esperienza di Prato.

Lo scorso 17 febbraio a Firenze, presso la sala delle Collezioni del Consiglio Regionale della Toscana, è stata presentata l’indagine sul Riuso delle acque reflue trattate in ambito urbano.
La Regione Toscana ha promosso questa indagine, realizzata da Hydro Gea nell’area pratese, partendo da una riflessione sul fatto che, di fronte ai problemi connessi con la scarsità della risorsa idrica, non ha più senso utilizzare acqua potabile di buona o, addirittura, ottima qualità, per usi che non necessitano di elevati standard qualitativi, dato che ormai il risparmio della risorsa idrica sta diventando un imperativo.

Quello in ambito urbano è un settore meno studiato rispetto all’industriale. Qui il riuso di acque reflue appare più diffuso, e molte sono le esperienze presenti anche nella nostra Regione. Si stima che il 72%-82% dell’acqua venga utilizzato per usi domestici, legati cioè alle attività di cucina, igiene personale, lavaggio biancheria e stoviglie e simili. In questi casi, il 30% dell’acqua utilizzata potrebbe benissimo avere una qualità inferiore rispetto a quella offerta oggi. Le acque reflue depurate possono rappresentare una valida alternativa in tutti quei casi in cui, considerato l’uso che se ne vuole fare, non sono richiesti requisiti qualitativi elevati. Si possono ri-utilizzare in ambito urbano domestico, intendendo con ciò le utenze private, con molteplici usi quali l’irrigazione di giardini privati, il lavaggio di piazzali privati, il lavaggio di automezzi, l’alimentazione dello scarico wc, il condizionamento di abitazioni ecc., nonché in ambito urbano non domestico, intendendo con ciò l’irrigazione del verde pubblico, degli impianti sportivi, del lavaggio delle strade, utilizzi anti-incendio o di tipo ricreativo – ludico (ad es. fontane e giochi d’acqua).

Gli schemi di riuso possono essere vari, e tengono conto di 3 fattori:
1) la tipologia di refluo (domestico, urbano, industriale),
2) la tipologia di riuso (domestico o non domestico)
3) il sistema di distribuzione (su gomma o con rete duale)
Il riuso della risorsa idrica in ambito urbano prevede due tipi di schema:
- centralizzato, per il quale esiste una vera rete di riuso in ambito urbano; in questo caso l’utente si allaccia alla rete e fruisce della risorsa;
- decentralizzato, limitato a una singola abitazione o a un quartiere.
Lo studio di fattibilità realizzato da Hydro Gea si è incentrato sulla realtà di Prato. Questa area presenta infatti una certa criticità delle risorse quali-quantitative, ma ha già in attivo un’esperienza di riuso a livello industriale, rappresentata dall’impianto di depurazione dei reflui di Baciacavallo, e da due impianti per il post-trattamento che forniscono acqua depurata a due sezioni dell’acquedotto industriale, l’impianto di Gida, collegato a una rete di distribuzione importante che passa per la città di Prato arrivando fino a Montemurlo, e l’impianto di Idra, che fornisce acqua di riuso al distretto industriale del cd “macrolotto 1”.

Nell’area di Prato, inoltre, anche le amministrazioni locali hanno avuto la loro parte nella promozione del riuso di acque reflue. Molti Comuni pratesi hanno inserito nei loro regolamenti edilizi precise disposizioni a tutela della risorsa idrica, e nei piani strutturali sono state previste nuove regole per l’edificazione e l’urbanizzazione che tengono conto della necessità di tutelare la risorsa idrica, dando spazio alla realizzazione delle reti duali o doppie, ai serbatoi per la raccolta delle acque meteoriche, favorendo l’allacciamento all’esistente rete industriale e promuovendo l’uso di acqua di riciclo per uso urbano non potabile. Al tempo stesso, la Provincia di Prato ha previsto nel nuovo PTC alcune disposizioni tese alla tutela della risorsa idrica.
Lo studio di fattibilità ha poi preso in esame diversi aspetti:
1) analisi dell’offerta della risorsa idrica riciclata, ovvero la valutazione delle sue caratteristiche quali-quantitative;
2) sistema di distribuzione. A Prato infatti la rete esiste: è quella dell’acquedotto industriale, a cui possono essere aggiunti nuovi allacciamenti e nuove ramificazioni;
3) analisi della domanda di risorsa riciclata. E’ stato infatti osservato che a Prato gli usi possono essere di tipo domestico non potabile (alimentazione scarico wc, irrigazione verde) e di tipo pubblico (irrigazione verde urbano, pulizia strade e anti-incendio);
4) strumenti di attuazione. A Prato esistono disposizioni e strumenti di pianificazione che promuovono il riuso di acqua trattata;
5) strumenti di informazione. Si tratta di pianificare gli strumenti e i momenti di informazione: la cittadinanza deve essere infatti bene informata, perché ci possono essere pregiudizi nell’uso di acque reflue trattate.
Le aree pilota individuate sono Capezzana, Fontanelle e Paperino, scelte perché vicine all’acquedotto industriale e facilmente allacciabili.

In queste tre aree è stata calcolata la quantità di acqua che potrebbe essere utilizzata per usi domestici e per uso irriguo delle aree pubbliche (verde pubblico, verde scolastico e verde sportivo), purchè si trovino nell’arco di 200-300 mt dall’acquedotto industriale, e, ancora, per uso di igiene pubblica (lavaggio strade) e per uso anti-incendio in edifici pubblici, in particolare scuole.

Per quanto attiene all’analisi dei costi, lo studio di fattibilità ha confermato che il trattamento delle acque reflue per un loro riuso non è molto economico. Il vantaggio è, d’altro canto, da valutare dal punto di vista ambientale, in termini di riduzione degli impatti sulla risorsa idrica. Va inoltre considerato che adottare un sistema di riuso delle acque reflue trattate spesso si accompagna a un obiettivo di più ampia portata, la sostenibilità ambientale di un’intera area.

Rif. http://www.arpat.toscana.it/arpatnews/2011/051-11/051-11-indagine-riuso-acque-reflue-trattate-ambito-urbano-esperienza-prato/

Marlia - Domenica 3 Aprile.......Fiera





Giornata interessante......
Presentazione dei prodotti e dei servizi......

giovedì 24 marzo 2011

Giannerini Depurazione Acque sarà presente con il proprio stand....Veniteci a trovare!!!! Un piccolo omaggio per voi!!!

MARLIA. Giunge alla sesta anno la fiera di Marlia e vista la positiva collaborazione tra Confesercenti, Botteghe di Marlia e Comune di Capannori, per il 2011 sarà organizzata il 3 di aprile un'edizione speciale. Il modello sarà quello sperimentato per la fiera di ottobre: 90 banchi ambulanti con divisione merceologica, di fronte a piazza della chiesa sarà riservato uno spazio ai banchetti artigiani, mentre nella zona antistante al mercato ortofrutticolo invece si installeranno gli stand delle associazioni e delle aziende locali le quali avranno la possibilità di presentare al pubblico le proprie attività.  «A fronte delle numerose richieste da parte di ambulanti, negozianti e cittadini ci è sembrato opportuno organizzare un evento anche a primavera - sostiene il direttore Confesercenti Emanuele Pasquini -. A Marlia al mercato ambulante si aggregano tante altre attività e iniziative che fanno della fiera una vera e propria festa paesana».  I tempi sono stretti e i lavori sono ancora in corso ma diverse sorprese attenderanno i visitatori della fiera per questa edizione.

giovedì 27 gennaio 2011

Normativa Regionale n.20/2006 ''Trattamento prima pioggia''

Fonte: Bollettino ufficiale Regione Toscana N.17 07/06/2006

d) acque meteoriche dilavanti (AMD): acque derivanti
da precipitazioni atmosferiche; si dividono in
acque meteoriche dilavanti non contaminate e acque
meteoriche dilavanti contaminate, che includono anche
le acque meteoriche di prima pioggia salvo quelle individuate
dall’articolo 8, comma 8;
e) acque meteoriche dilavanti contaminate (AMC):
acque meteoriche dilavanti, diverse dalle acque meteoriche
dilavanti non contaminate, ivi incluse le acque
meteoriche di prima pioggia, derivanti dalle attività che
comportano oggettivo rischio di trascinamento, nelle
acque meteoriche, di sostanze pericolose o di sostanze
in grado di determinare effettivi pregiudizi ambientali
individuate dal regolamento di cui all’articolo 13;
f) acque meteoriche dilavanti non contaminate
(AMDNC): acque meteoriche dilavanti derivanti da
superfi ci impermeabili non adibite allo svolgimento di
attività produttive, ossia: le strade pubbliche e private,
i piazzali di sosta e di movimentazione di automezzi,
parcheggi e similari, anche di aree industriali, dove non
vengono svolte attività che possono oggettivamente comportare
il rischio di trascinamento di sostanze pericolose
o di sostanze in grado di determinare effettivi pregiudizi
ambientali; sono AMDNC anche le acque individuate ai
sensi dell’articolo 8, comma 8;
g) acque meteoriche di prima pioggia (AMPP):
acque corrispondenti, per ogni evento meteorico, ad
una precipitazione di cinque millimetri uniformemente
distribuita sull’intera superfi cie scolante servita dalla
rete di drenaggio; ai fi ni del calcolo delle portate si
stabilisce che tale valore si verifi chi in quindici minuti;
i coeffi cienti di defl usso si assumono pari ad 1 per le
superfi cie coperte, lastricate od impermeabilizzate ed a
0,3 per quelle permeabili di qualsiasi tipo, escludendo
dal computo le superfi ci coltivate; si considerano eventi
meteorici distinti quelli che si succedono a distanza di
quarantotto ore.

Chiedete informazioni in merito agli impianti di trattamento Prima Pioggia
direttamente al 3476300486 o mail giannerinidepurazioneacque@hotmail.it